IL MODELLO IFS
Il modello dei Sistemi Familiari Interni (IFS – Internal Family Systems) è stato elaborato a seguito di anni di ricerca empirica e sperimentale nell’ambito del trauma. Tale modello si fonda sul riconoscimento della funzione della nostra mente di archiviare in memoria le risposte cognitive, emotive e corporee a situazioni traumatiche o a episodi disturbanti, organizzandole in specifici circuiti neuronali.
In presenza di determinati stimoli trigger, ovvero di situazioni che ricordano il trauma/l’episodio negativo originario, le reti connesse all’esperienza traumatica/disturbante tendono a riattivarsi. Tale attivazione comporta l’emergere di uno stato del Sé, detto anche “parte vulnerabile del Sé”, caratterizzato dalle sensazioni fisiche, dalle emozioni e dai pensieri negativi che hanno riguardato l’esperienza traumatica/disturbante. Il malessere generato dall’emergere delle “parti vulnerabili” comporta spesso l’adozione di vere e proprie modalità difensive, finalizzate a evitare pensieri e vissuti negativi. Queste “parti protettrici”, nate inizialmente a tutela della persona, nel tempo non fanno altro che impedire il cambiamento.
Il lavoro terapeutico tramite il dialogo con le parti del Sé favorisce il riconoscimento delle situazioni in cui i pensieri e le sensazioni fisiche invalidanti non appartengono all’esperienza attuale, ma derivano da un disagio che non è stato visto ed elaborato.
L’obiettivo della terapia è quello di promuovere la capacità della persona di empatizzare e di sintonizzarsi con i bisogni delle sue parti ferite e vulnerabili e al tempo stesso di familiarizzare con le sue difese.
Tale processo promuove la sempre maggiore presenza della persona a quanto le accade nel qui e ora del suo incontro con il mondo, favorendone le risorse di regolazione emotiva.
Molteplici sono le tecniche per entrare in relazione con le parti del Sé, quali l’Emdr, il mezzo artistico e la Visualizzazione.
“Là fuori
Oltre ciò che è giusto e sbagliato
Esiste un campo immenso.
Ci incontreremo lì.”
J. Rumi